Wednesday, July 24, 2013

Letta: “Chi porta i soldi all’estero sappia che oggi il clima è cambiato Recupereremo le risorse ovunque”. la Svizzera sta per capitolare ed è ormai «pronta a cooperare».

Il premier contro i paradisi fiscali: le tasse diminuiranno solamente con i soldi della lotta all’evasione.
Il ministro Saccomanni annuncia: “La Svizzera è pronta a cooperare”
 
Roma
Il clima è cambiato e portare i capitali all’estero non sarà più così semplice. Gli italiani lo sappiano. La lotta ai paradisi fiscali, Svizzera compresa, sarà «senza quartiere». È una promessa, ma per alcuni suonerà quasi come una minaccia, quella del presidente del Consiglio, Enrico Letta, sull’evasione fiscale.  


Il tema fisco è anche al centro dell’incontro con i leader di Cgil, Cisl e Uil: Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno varcato il portone di Palazzo Chigi per chiedere di superare il tema Imu-Iva e prevedere anche sgravi sul lavoro. Ma è la crociata contro l’evasione al centro della giornata di Letta che ha colto l’occasione di una visita all’Agenzia delle Entrate insieme al ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, per passare al contrattacco ed andare dritto al punto. In tempi di recessione economica - ha evidenziato - è inutile nascondersi che uno dei freni alla competitività e alla crescita del Paese è proprio l’economia in nero. Una sorta di `doping´ per chi evade. E i capitali portati dagli italiani nei paradisi fiscali, che siano appena al di là del confine o nelle isole esotiche, non sono altro che risorse sottratte al Paese e alla soluzione dei problemi fondamentali dell’Italia, a partire dal debito pubblico e dall’eccessiva pressione fiscale. 

Basta lassismo dunque, basta chiudere un occhio. La lotta all’evasione è essenziale per rilanciare la crescita, per ridare credibilità all’Italia, come ha spiegato il direttore dell’Agenzia Attilio Befera, ma anche per alleviare gli italiani dal peso delle tasse. «Tutti i soldi che verranno dalla lotta all’evasione saranno utilizzati per abbassare la pressione fiscale», ha annunciato Letta, alle prese ormai da mesi con il nodo delle coperture per Imu e Iva, ma anche dalla necessità di intervenire in qualche modo sul cuneo fiscale. 
«Gli italiani che hanno portato i soldi all’estero devono sapere che il clima è cambiato e che conviene anche a loro riportare i soldi in Italia», ha avvisato chiaramente il premier. E stavolta il governo può contare su alleati preziosi all’estero: ben 2 degli ultimi 3 vertici internazionali (G8 in Irlanda del Nord e G20 a Mosca) sono stati dedicati al tema dell’evasione e dell’elusione fiscale, ha ricordato ancora Letta, lanciando un ulteriore avvertimento: «la situazione internazionale non consente più di avere le coperture avute finora». 
Un affondo a cui ha dato manforte Saccomanni. «Anni fa l’Italia era isolata, ma oggi c’è una sostanziale identità di vedute nel G20», ha spiegato il ministro dell’Economia. Anche la Svizzera sta per capitolare ed è ormai «pronta a cooperare». 

Mai come oggi il governo è del resto a caccia di risorse per arginare gli effetti della crisi e stimolare la crescita. Nonostante l’invito di Letta ad un utilizzo «parsimonioso» delle risorse pubbliche, che non devono più essere impiegate con la «faciloneria» a cui si è assistito finora per interessi politici o di lobby, la nuova spinta alla spending review potrebbe non essere sufficiente. Oltre a Imu e Iva, ci sono anche le questioni esodati e rifinanziamento degli ammortizzatori. E poi c’è la volontà, avvertita da più parti come una necessità, di intervenire sulle tasse sul lavoro. L’incontro di oggi tra Letta e i sindacati è stata non a caso una riunione a tutto tondo non solo sull’occupazione, ma sul nodo fisco. Una riunione richiesta dai sindacalisti perché il governo non si limiti ad esaminare sole Imu e Iva, tralasciando il lavoro. Il governo si è impegnato ad affrontare il nodo entro la stagione estiva, hanno spiegato i leader sindacali. L’obiettivo, ha esplicitato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, è proprio «una ridistribuzione fiscale che guardi al lavoro».  http://www.lastampa.it
24/7/13
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2 comments:

  1. Fassina: "Si evade per non morire"....
    Epifani sbotta: "L'evasione si combatte"...

    Il responsabile Economia del Pd si è reso conto che "la pressione fiscale è insostenibile". Il centrodestra lo dice da anni. Ma il Pd non ci sta e scoppia il putiferio. Epifani lo corregge: "L'evasione si combatte punto e basta"

    Il viceministro Stefano Fassina rompe uno dei tabù storici della sinistra: la condanna, senza se e senza mai dell'evasione fiscale. E apriti cielo. A un convegno della Confcommercio, l’allievo di Vincenzo Visco ha parlato di "un’evasione di sopravvivenza", espressione che lo accosta più all'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti o al leader del Pdl Silvio Berlusconi che non all’antico maestro.
    E se elogi sono giunti da Lega e Pdl, da sinistra sono piovute le reprimende. "La linea del Pd è che l’evasione si combatte punto e basta", ha sbottato il segretario piddì Guglielmo Epifani tentando di smentire una frase che il responsabile delle politiche economiche del Pd ha pronunciato con estrema chiarezza.

    La sinistra non vuole proprio ammettere che in Italia, dove la pressione fiscale è arrivata al 54%, a partire da quella di Susanna Camusso a quella del suo partito, per bocca di Matteo Colaninno, responsabile economia del Pd. "Senza voler strizzare l’occhio a nessuno - ha detto Fassina - senza ambiguità nel contrastare l’evasione, ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno". Insomma questa evasione da sopravvivenza "non è una questione di carattere prevalentemente morale", come vorrebbero certi stereotipi di sinistra. Piuttosto dipende da una "pressione fiscale insostenibile" perché "c'è una relazione stretta tra la pressione fiscale, la spesa e l’evasione". Il tutto detto il giorno dopo che il premier Enrico Letta aveva ribadito che la lotta all’evasione sarà condotta senza sconti. "Se Fassina sull’evasione fiscale la pensa come Berlusconi siamo all’allarme rosso", ha detto allarmata la vicepresidente dei senatori di Scelta Civica, Linda Lanzillotta. Massimo Bitonci, capogruppo del Carroccio in Senato, quasi non crede alle proprie orecchie: "Fassina è diventato leghista? se vuole gli mandiamo una tessera onoraria". E apprezzamenti giungono pure dal Pdl, con Stefania Prestigiacomo e Osvaldo Napoli ("Fassina non è diventato berlusconiano o eretico. Semplicemente è atterrato nella realtà italiana").....http://www.ilgiornale.it/news/interni/fassina-si-evade-non-morire-epifani-sbotta-levasione-si-938754.html
    25/7/13

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  2. “Η ανάγκη σπρώχνει τους Ιταλούς στη φοροδιαφυγή”...

    Στο αίσθημα της επιβίωσης απέδωσε ποσοστό της φοροδιαφυγής ο υφυπουργός Οικονομικών της Ιταλίας Στέφανο Φασίνα, ενώ η χώρα ακολουθεί αυστηρές πολιτικές λιτότητας και το 15,8% των Ιταλών -9.563.000 πολίτες- ζει, σύμφωνα με το Istat, “σε συνθήκες σχετικής ένδειας”.

    “Στην Ιταλία ένα μέρος της φοροδιαφυγής συνδέεται με την ανάγκη της επιβίωσης. Δεν θέλω να δικαιολογήσω απολύτως κανέναν, κάνω μια διαπίστωση που δεν έχει σχέση με ηθικές κρίσεις: Υπάρχουν βαθιά ριζωμένοι λόγοι οι οποίοι ωθούν κάποιους ανθρώπους να φέρονται με τρόπο που αν μπορούσαν, θα απέφευγαν ευχαρίστως” είπε ο υφυπουργός Οικονομικών, μιλώντας σε συνέδριο της συνομοσπονδίας εμπορικών επιχειρήσεων Confcommercio.

    Σύμφωνα με την Confcommercio η ιταλική παραοικονομία αντιστοιχεί στο 17,4% του Ακαθάριστου Εθνικού Προϊόντος (ΑΕΠ) της χώρας, ένα ποσοστό που “αποτελεί αρνητικό ρεκόρ μεταξύ όλων των χωρών της Δύσης”.

    Ενώ, αν κανείς αφαιρέσει τον τεράστιο τζίρο της παραοικονομίας η "πραγματική φορολογική πίεση", φτάνει το 54% του ΑΕΠ.

    Μη υπολογιζόμενης της παραοικονομίας, η φορολογική πίεση φέτος αναμένεται να περιορισθεί στο 44,6% του ΑΕΠ, προσθέτει η Confcommercio. ....http://www.enet.gr/?i=news-room.el&id=376761
    25/7/13

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