Sunday, July 21, 2013

Scossa di terremoto di magnitudo 4,9 colpisce la zona tra Ancona e Macerata

Il sisma all’1:32 di questa mattina. L’epicentro in prossimità dei comuni anconetani di Numana e Sirolo e di quello maceratese...

di Porto Recanati.
Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.9 è stata registrata all’1:32 nelle Marche, in prossimità delle province di Ancona e Macerata.  

Secondo i dati dell’Italian seismological instrumental and parametric Data-base (Iside), la scossa ha avuto ipocentro a 8,4 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni anconetani di Numana e Sirolo e di quello maceratese di Porto Recanati. 

Un’altra forte scossa di terremoto, di magnitudo 4, è stata registrata alle 5:07 al largo delle coste marchigiane, interessate nella notte da un sisma di magnitudo 4.9 e almeno otto lievi repliche di magnitudo uguale o superiore a 2. 

Già nei giorni scorsi altri scosse di terremoto di magnitudo inferiore erano state registrate al largo delle coste marchigiane. 
http://www.lastampa.it
21/7/13
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M 4.9 - CENTRAL ITALY - 2013-07-21 01:32:24 UTC .... local time: 03:32:24.....18 km E of Ancona
Magnitudemb 4.9
RegionCENTRAL ITALY
Date time2013-07-21 01:32:24.0 UTC
Location43.55 N ; 13.73 E
Depth2 km
Distances210 km NE of Roma, Italy / pop: 2,563,241 / local time: 03:32:24.0 2013-07-21
18 km E of Ancona, Italy / pop: 100,507 / local time: 03:32:24.0 2013-07-21
Global view
Source parameters reviewed by a seismologist


More information at:

 Italian National Seismic Network Roma, Italy
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3 comments:

  1. Terremoto nelle Marche di magnitudo 4,9
    Terrore, la popolazione nelle strade...

    Il sisma alle 3.32, lo stesso orario di quello del 2009 all'Aquila. La scossa è durata alcuni lunghissimi secondi e la popolazione si è riversata nelle strade. Altre scosse di assestamento, poi una quasi simile alla prima alle 5.07. Non si segnalano per ora danni alle persone o alle cose. Avvertito anche in Abruzzo, Umbria e Lazio.

    ANCONA - Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.9 è stata registrata alle 3:32 nelle Marche, in prossimità delle province di Ancona e Macerata. Secondo i dati dell'Italian seismological instrumental and parametric Data-base (Iside), la scossa ha avuto ipocentro a 8,4 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni anconetani di Numana e Sirolo e di quello maceratese di Porto Recanati. Al momento non si registrano danni alle persone o alle cose. Subito dopo la prima scossa ve ne sono state altre minori, ma alle 5:07 ce n'è stata una di intensità vicina a quella che ha svegliato e fatto riversare in strada i cittadini marchigiani.

    Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l'epicentro della scossa di magnitudo 4.9 avvertita alle 3:32 nelle Marche è stato in mare, non lontano dalla costa, nel distretto sismico di Monte Conero. Alle 3:43 è stata registrata una replica di magnitudo 2.3, con epicentro sempre in mare ma oltre i 20 km di distanza dalla costa, poi alle 4:08 un'altra di magnitudo 2. Secondo i rilevamenti del Servizio
    geologico degli Stati Uniti (Usgs), il terremoto ha avuto epicentro localizzato 10 km ad est di Numana, 14 km a nordest di Loreto e 18 km a est-nordest di Castelfidardo (tutti comuni dell'anconetano). L'Usgs ha fissato l'ipocentro della scossa a 9,7 km di profondità; 8,4 km la profondità calcolata invece dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma di magnitudo 4 ha avuto ipocentro a 10,1 km di profondità ed epicentro praticamente equivalente a quello della scossa di magnitudo 4.9 registrata alle 3:32......http://www.repubblica.it/cronaca/2013/07/21/news/terremoto_nelle_marche_di_magnitudo_4_9-63391401/?rss
    21/7/13

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  2. Terremoto centro-nord Italia, sisma durato oltre 5 secondi....

    21 luglio 2013 - 05:58
    Secondo quanto riferito direttamente dall’area, un momento lunghissimo di paura si manifesta tra la popolazione vicino l’epicentro

    Un tremore lunghissimo, quasi infinito per chi si trovava di fronte all’epicentro. Sono queste le prime testimonianze che giungono direttamente dalla zona colpita ma non solo, anche secondo molti il tremore si è manifestato non in poco tempo, ma spalmato nel giro di 5-6 secondi. Una paura che è tornata a moltissimi dopo i sismi avvenuti tra giugno e qualche giorno fa. L’oscillazione è stata talmente intensa da raggiungere direttamente anche la Capitale, Roma, dove in quasi tutti i quartieri e soprattutto ai piani più alti molti sono stati letteralmente scaraventati giù dal letto.

    Difficile, per le autorità competenti, tuttavia, diffondere dati certi relativi alla lunghezza del tremore.
    http://www.centrometeoitaliano.it/terremoto-centro-nord-italia-sisma-durato-oltre-5-secondi-21-07-2013/
    21/7/13

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  3. Il sisma dell'Aquila non era prevedibile Sbagliata la teoria sull'aumento del radon...

    Una ricerca universitaria spiega, dati alla mano, che non ci furono aumenti significativi delle emissioni nell'aprile 2009

    Non era possibile prevedere il sisma che, il 6 aprile del 2009, ha distrutto l'Aquila e provocato la morte di 308 persone. Almeno così dimostra, dati alla mano, una ricerca dell'Università degli Studi del capoluogo abruzzese che, inoltre, pone fine, alla lunga polemica sulla presunta «prevedibilità» del sisma sulla base di un aumento delle emissioni di radon. Lo studio coordinato da Giuseppe Pitari e pubblicato sulla rivista Environmental Earth Sciences mostra che nessun aumento significativo della concentrazione di radon ebbe luogo nel marzo 2009 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Inoltre il confronto diretto fra i dati del marzo 2009 con quelli del marzo 2004 mostra, secondo il report, una diminuzione media del 30% delle emissioni di radon durante il 2009. «Che le previsioni - ha spiegato l'ex presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica (Ingv), Enzo Boschi - basate sul radon fossero una cosa destituita di ogni fondamento era ben noto, anche se ne parla inutilmente dagli anni Quaranta».

    «POLEMICHE FINITE» - Il nuovo studio sembra mettere fine alle polemiche sulla possibile «prevedibilità» del terremoto che si sarebbe potuto dalle emissioni di radon nel territorio abruzzese. Nonostante numerosi studi scientifici abbiano dimostrato nel tempo che non esista nessun nesso tra le emissioni di Radon dal terreno ed eventi sismici, la voce secondo cui il terremoto era in qualche modo prevedibile rimbalzò sui media ed ebbe una grande eco nell'opinione pubblica. «Nessuno è mai riuscito a capire come venivano fatte le misure a L'Aquila - ha proseguito Enzo Boschi - il problema vero è che furono prese in considerazione da tutta l'informazione nazionale e internazionale». Analizzando le emissioni di Radon della zona di L'Aquila per un lungo periodo, i ricercatori abruzzesi hanno messo a punto un modello per prevedere la variabilità del gas rilasciato a livello giornaliero.

    «TEORIA INFONDATA» - La ricerca dell'università dell'Aquila dimostra inoltre che le misurazioni dei livelli di Radon registrato nei mesi di marzo e aprile del 2009, che avrebbe dovuto subire grandi trasformazioni rispetto ai mesi precedenti, avrebbe anzi avuto un calo rispetto alla media degli altri anni di circa il 30%. «Questi 4 giovani ricercatori aquilani hanno fatto una cosa importante - conclude l'ex presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica, Boschi - perchè hanno dimostrato ancora una volta che il metodo scientifico da Galileo in poi, benchè lento e faticoso, consente sempre progressi (anche minimi ma positivi) nella conoscenza del mondo che ci circonda e nella chiarezza dei nostri convincimenti».
    http://www.corriere.it//radon-terremoto-aquila-emissioni_396da9e4-0112-11e3-8892-6722e21d9990.shtml
    9/8/13

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