Saturday, November 16, 2013

Crisi come negli anni '60: gli italiani non hanno soldi nemmeno per il pane.

soldi nemmeno per il pane.
Crollo dei consumi dei cibi "superflui" come merendine, bibite gassate e vino. Anche l'acquisto di pane è al minimo storico dall'Unità d'Italia


Quando si parla di spesa alimentare, la crisi ci ha portato indietro di 50 anni: gli italiani non hanno più i soldi per dolci e merendine, ma nemmeno per il pane.


Lo dice innanzitutto uno studio di Unioncamere, secondo cui al supermercato si evitano sempre più i cibi "superflui" come bevande gassate, merendine e vino. Molto meglio fare i dolci in casa, insomma, pur di risparmiare qualcosa. Secondo l'associazione gli italiani hanno ridotto la spesa di due miliardi l’anno. Nel 2013 la spesa alimentare dovrebbe tornare ai livelli degli anni Sessanta mentre nel 2014 è attesa una stabilizzazione dei consumi.

Crolla persino l'acquisto di uno dei beni finora considerati indispensabili: il pane. Secondo Coldiretti, il consumo è ai minimi storici, con il 42% degli italiani che nel 2013 ne ha ridotto quantità acquistate. È cambiata soprattutto la frequenza degli acquisti, con solo il 37% degli italiani che si reca tutti i giorni dal fornaio, mentre il 16% vi si reca una volta ogni due giorni, il 22% due volte a settimana e l’11% appena una volta a settimana. Il consumo del pane è sceso così "al minimo storico dall’Unità d’Italia".
http://www.ilgiornale.it/news/economia/crisi-negli-anni-60-italiani-non-hanno-soldi-nemmeno-pane-967927.html
16/11/13
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1 comment:

  1. Tasse al 44% fino al 2016 ....“Si rischia la crisi sociale”....

    Nuovo allarme di Confcommercio
    “Nel 2014 il calo solo dello 0,1%”

    La legge di stabilità manca uno dei suoi obiettivi principali, quello di «una poderosa operazione meno spesa meno tasse, anzi - è la denuncia che arriva dal presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli - si continua a far quadrare i conti dello Stato usando la leva fiscale». Così la pressione fiscale resterà inchiodata fino al 2016 a quota 44%. Nel 2014 il calo ci sarà ma appena dello 0,1%. «Se le cose stanno in questo modo - aggiunge Sangalli - il 2014 non sarà certo l’anno della ripresa, con il rischio che la crisi economica si trasformi in crisi sociale».



    Secondo una ricerca Confcommercio-Cer presentata al Forum dei giovani imprenditori del terziario a Venezia e basata su dati del governo, il peso fiscale su famiglie e imprese viaggerà infatti a quota 44% almeno fino ai prossimi tre anni, per calare di qualche decimale nel 2017 ma restando sempre sopra il 43% (43,3%). Tra il 2012 e il 2017 lo Stato prelevera’ dalla tasche delle famiglie 81 miliardi, mentre la spesa aumenterà di 50 miliardi. «Un tale carico fiscale è incompatibile con qualsiasi tipo di ripresa» secondo Sangalli. La ricerca inoltre non tiene conto di evasione fiscale e sommerso, con valori tendenziali quindi sostanzialmente ottimisti.......http://www.lastampa.it/2013/11/16/economia/tasse-al-fino-al-si-rischia-la-crisi-sociale-UUWZB0uOghfzKaN5JaVwRO/pagina.html
    16/11/13

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